L’inizio settimana è già duro di suo, e a peggiorare la situazione ieri è arrivata da K% la proposta, ovviamente non desiderata, di accompagnarmi in macchina al lavoro.
Sto cercando di tenere le distanze, dopo quello che è successo. A mente lucida, sono convinta di non volermi assolutamente mettere con lui, che invece, in un modo o nell’altro, cerca di essere presente ogni giorno.
Sto violando molte delle mie regole: i fatti miei sono meno privati, comunico con gli altri attraverso un blog! Quasi spero che tu stia sbirciando le righe qui sopra, K%. È stato difficile scriverle, sarà difficile per te leggerle, ma così stanno le cose.
Sto violando molte delle mie regole: i fatti miei sono meno privati, comunico con gli altri attraverso un blog! Quasi spero che tu stia sbirciando le righe qui sopra, K%. È stato difficile scriverle, sarà difficile per te leggerle, ma così stanno le cose.
Voglio essere chiara. Camminando con calma sono in ufficio in mezz’ora e, a meno di diluvi estivi, dovrei farcela da sola!
Il passaggio avrebbe accorciato il tempo che impiego ad arrivare, tempo che passo in buona parte a ripetere mentalmente un elenco infinto di imprecazioni contro i colleghi. Non voglio perdere le “buone” abitudini, perciò ho rifiutato la cortesia.
Il mio posto di lavoro è un piccolo ufficio ricavato da un soppalco che domina una galleria d’arte. Gli spazi espositivi sono grandi; al piano interrato c’è addirittura un locale dotato di bar, pista e divanetti. Con me ci sono due ragazze che si occupano di marketing, il capo e il suo segretario, entrambi esperti d’arte. Io tengo in ordine le carte. Non si può dire che io segua la contabilità, visto che il commercialista e le paghe sono servizi esterni, diciamo che sposto fogli, inserisco dati nel computer, controllo ordini e fatture.
Fosse per me, starei tutto il giorno a poltrire, i miei potrebbero mantenermi senza problemi, ma un’alleanza tra la Dottoressa e mio padre ha decretato che uno stage part-time in un ufficio facesse al caso mio. Domani però scoprirete perché sia stata una pessima idea! (segue l’eco di una risata malvagia)
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